LA STORIA

ROSETO DEGLI ABRUZZI



Roseto degli Abruzzi è un comune italiano di 24.533 abitanti della provincia di Teramo in Abruzzo, affacciato sul mare Adriatico e compreso tra le foci dei fiumi Vomano (a sud) e Tordino (a nord). È una delle maggiori città della costa teramana e, dopo il capoluogo, è la più popolosa della sua provincia di appartenenza. Nell'ultimo decennio è stata interessata da un notevole incremento demografico grazie allo sviluppo di alcune zone residenziali, del quartiere di Borsacchio e delle frazioni di Campo a Mare e Voltarrosto.

La città è un'attrezzata e molto frequentata località balneare e il suo litorale è noto anche con la denominazione turistica di Lido delle Rose. Dal 1999 si fregia della Bandiera Blu.Il centro abitato iniziò a svilupparsi attorno alla stazione ferroviaria costruita negli anni sessanta dell'Ottocento, con il nome de Le Quote. Nel decennio successivo fu edificata la prima chiesa (dedicata a Santa Filomena) e una scuola elementare. Nel 1887, l'agglomerato, che faceva allora parte del comune di Montepagano, fu ufficialmente battezzato Rosburgo mediante decreto reale. Nel 1909, per dare servizio a una popolazione sempre più numerosa, fu aperto in paese un ufficio anagrafico Nel 1927 la sede comunale fu trasferita da Montepagano a Rosburgo, che, per l'occasione, cambiò ufficialmente il proprio nome in Roseto degli Abruzzi.

Il motivo è da ricercarsi nell'impopolarità che il nome del comune (Rosburgo) godeva tra i soldati italiani durante la prima guerra mondiale. Tale nome, chiaramente germanizzante, riportava alla mente gli austriaci e i tedeschi contro cui i militi stavano combattendo. Si racconta che Li surdat(e) (cioè i soldati, in dialetto teramano), affacciati ai finestrini del treno che li conduceva al fronte bellico, non facevano che mandare fischi ed insulti, allorquando, passando per la stazione ferroviaria, leggevano il nome della cittadina.L'antico Borgo delle Rose o Lido delle Rose, lega il suo nome alla grande varietà di rose e oleandri che in passato ornavano le sue viuzze ed i balconi delle abitazioni.
(Lungomare 1930)

Oltre al vecchio nome (Rosburgo), Roseto ha anche dovuto cambiare quello della patrona della città, Santa Filomena di Roma, che è stata ufficialmente sostituita dalla Santissima Maria Assunta: la Sacra Congregazione dei Riti, nella riforma liturgica avvenuta negli anni '60, ha rimosso infatti dal calendario il suo nome. Accanto ai resti di Santa Filomena, gli studiosi non avevano infatti rinvenuto alcuna traccia di sangue, che sarebbe stata una testimonianza della propria santità, ma solo un'ampolla di profumi e oggetti ornamentali (orecchini, anelli, etc..). La materia è ancora molto controversa: taluni ritengono che i resti rinvenuti potrebbero appartenere ad una seconda fanciulla, morta sempre nel IV secolo. La reliquia non è risultata tuttavia attendibile. Degna di nota è anche l'opera pittorica dei Celommi (Pasquale e Raffaello), che ebbero i loro natali in città.



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